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Airbnb dichiara guerra alle feste: arriva l’algoritmo a prova di party

lentepubblica.it • 18 Agosto 2022

airbnb feste algoritmoAirbnb ha messo a punto un algoritmo che riesce a capire quando si vuole prenotare per delle feste. Vediamo nel dettaglio.


Airbnb contro le feste: il famoso portale online statunitense, che mette in contatto gli utenti in cerca di alloggio o camere per brevi periodi, ha dichiarato guerra alle feste.

Già da qualche anno, l’azienda aveva vietato qualsiasi tipo di party nelle proprietà affittate tramite il loro sito. Ma ora arriva l’algoritmo che riesce ad individuare le feste, già al momento della prenotazione.

Ecco di cosa si tratta.

Airbnb contro le feste: il portale contro le feste

Il 28 giugno scorso, Airbnb ha deciso di impedire categoricamente ogni tipo di festa nelle proprietà affittate, tramite il loro portale.

Si tratta, però, di una decisione che viene da lontano: già nel 2019, infatti, sono state vietate le feste a invito aperto sui social media. Mentre, nel 2020, è stato annunciato lo stop ad ogni tipo di party, in modo temporaneo.

La decisione, a quanto pare, sembra essere diventata permanente: le restrizioni sono state imposte a causa dei numerosi danni alle proprietà, denunciate dai proprietari delle case messe in affitto, nonché dai disturbi provocati dal vicinato.

Airbnb feste: l’algoritmo a prova di party

Per questo motivo, Airbnb ha ideato un algoritmo che analizza le prenotazioni, per capire se chi l’ha effettuata vuole organizzare una festa.
Dopo un test in Australia, l’algoritmo sarà applicato anche alle prenotazioni negli Stati Uniti e in Canada.

Come comunicato dall’azienda:

“L’algoritmo terrà in conto fattori come lo storico delle recensioni positive (o la loro assenza), da quanto è iscritto alla piattaforma chi prenota, la durata della permanenza, la distanza dalla casa prenotata, se si tratta di un giorno lavorativo o del fine settimana. L’obiettivo primario è quello di ridurre l’abilità delle mele marce di dare feste non autorizzate, che hanno un impatto negativo sui nostri host, sui vicinati e sulle comunità”.

Nel test in Australia, i risultati sono stati positivi: si conta, infatti, una diminuzione del 35% delle feste, nelle aree dove è stato applicato l’algoritmo.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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